E le stelle non stanno a guardare di Loredana Limone, edito da Salani, è il secondo volume di una fiaba ambientata in un borgo fittizio dell’Italia contemporanea, un teatro dipinto in poche e soffici pennellate che fa da sfondo alle avventure di simpatici personaggi, piccole e grandi figure che rincorrono la vita in tutte le sue molteplici forme, sempre con il piacevole odore di qualche gustosa ricetta a portata di naso.
Il prologo richiama i toni della fiaba condita di sana ironia, preludio delle avventure di Letizia e Belinda (rispettivamente zia e nipote) con la loro attività commerciale (la latteria “Fatti Mandare dalla Mamma”), i diverbi e le riappacificazioni tra le sorelle Mariolina e Marietta (la prima sposata con il simpaticissimo Ruggero), la fantastica missione di Ornella (organizzare il festival letterario che suggerisce il titolo del libro) e infine la bella e tormentata Antonia (una new entry davvero molto affascinante e magnetica, almeno per chi scrive).
In realtà non ho citato tutti i personaggi che animano la vita (non più spettrale come un tempo) di Borgo Propizio: ancora Felice Rondinella (l’energico sindaco del borghetto), il commissario Saltalamacchia (autore di un romanzo ispirato alle sue precedenti avventure) e ancora tanti e tanti personaggi che sbucano dalle pagine del racconto resi vividi e concreti dallo stile dell’autrice, capace di una pluralità di registri che ben si accompagna alla ricchezza (ma anche alla quotidianità) delle vicende narrate.
Dunque un romanzo corale come molti altri, ma forte di una freschezza e una dinamicità che lo rendono avvincente ed ammaliante. Un ritmo frenetico anima il borghetto medievale, sempre inondato dalla luce del sole primaverile e dall’odore (non solo di innumerevoli dolci) di un bouquet di fiori coloratissimi, una girandola senza posa che gira e si scuote al vento, un vento dolce che accarezza i campi di un verde intenso, oserei scrivere fiabesco.
Ancora è proprio lo stile che racconta i personaggi comuni e le situazioni semplici a rendere così concreta una fiaba quasi tangibile, verisimile in quasi la totalità degli avvenimenti che racconta. Borgo Propizio è incastonato nell’Italia contemporanea eppure non ne soffre la crisi, non ne vive la corruzione, è un universo in rapida e insopprimibile espansione.
Da tutto ciò emerge il sano ottimismo di Loredana Limone che ci invita a cogliere la vita sempre con un sorriso stampato in faccia, a vedere in ogni situazione che la vita ci offre il bicchiere mezzo pieno, a godere del bene di cui siamo circondati, a gioire delle piccole certezze che ritroviamo sul nostro cammino, ad essere forti nel proseguire il nostro viaggio.
Collaborazione con l’ufficio stampa “Lettera Effe”. In copertina: Vincent Van Gogh, Notte stellata sul Rodano, 1888