Dormirei accanto a te, in silenzio, di Rudy Toffanetti

Dormirei accanto a te, in silenzio, Rudy Toffanetti

Dormirei accanto a te, in silenzio,
con le gambe rannicchiate come un bimbo.
Aspetterei che l’alba stretta appaia
a dissipare la prima nebbia dell’anno.
I tuoi occhi castani, chiari, sanno
il colore degli scoiattoli nei parchi a Londra
e i tuoi capelli sereni si spargono
sul cuscino, e sulle pieghe del cuore.

Perché ti scrivo e ti conosco appena?
Ti racconto ancora la mia amara e dolce attesa
di qualcosa che rompa la scighera
bianca, intatta, e annuvolata di crema.
E forse sono proprio i tuoi occhi,
chiari castani, umani,
qualcosa che luccica d’affetto
nel silenzio, e nell’albeggiare incerto.

Dopo l’inquietudine e l’attesa di Suburbana, scegliamo questa poesia più intima, raccolta, con le tende tirate in penombra. Parte dell’Antologia della notte, silloge (per ora inedita) di poco successiva a Sul confine, indica un cambio di passo decisivo per il nostro giovane autore.

È una poesia che mormora fra sé,  sommessa per non svegliare, per non urlare troppo; ma non rinuncia al ritmo, non rinuncia a nulla di ciò che fa una poesia, né la musica, né la ricerca della parola, la parola vera, giusta, che non può essere se non quella. La parola di Rudy Toffanetti qui si fa ovattata, si posa sui parchi di Londra, sulla nebbia delle nostre campagne (la scighera, come suona in dialetto meneghino), su quegli occhi, con un tono lieve che ricorda un Cardarelli. L’intento è ritrovare una poesia che sia, prima ancora che esteticamente pregevole, sincera.

E questa poesia fatta di nulla, ma «che dice tutto lo stesso», per citare una delle prime poesie di Montale, Suonatina di pianoforte, è pure esteticamente pregevole e e tecnicamente virtuosa, con per quattro assonanze in fila nella seconda strofa, e una rima talmente scoperta da risultare invisibile. Ed anche qui, la poesia si muove in punta di piedi, nel suo tono minore, lasciandosi dietro di sé un sapore malinconico.

 


Rudy Toffanetti (1994) vive a Lacchiarella (Milano). Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Berchet a Milano, studia lettere antiche all’Università di Pavia. Al liceo ha vinto tra gli altri il premio nazionale di poesia “G. Marconi”. È autore di testi teatrali e ha conseguito il diploma d’attore presso la scuola di teatro di Studio Novecento. Dal 2015 è volontario attivo presso la Croce Rossa Italiana. Sul confine è la sua prima opera pubblicata. Qui potete trovare la nostra recensione.

Gabriele Stilli
Gabriele Stilli

In tenera età sono stato stregato da quelle cose che si scrivono andando a capo spesso, e gli effetti si vedono ancora. Mi sono rassegnato, da diversi anni, a includere l’arte tra le discipline umanistiche e non nel rigoroso ambito delle scienze. Nutro ancora qualche dubbio, però.