Asterios Polyp: un argonauta moderno

Asterios Polyp David Mazzucchelli

«C’è questa palpabile tensione tra ordine e caos, il concreto e l’immaginato, uomo e natura, il razionale e l’irrazionale, umorismo e orrore, fragilità e forza d’animo…»

Da Providence con furore. Nel 2009 il genio creativo di David Mazzucchelli tornava con un graphic novel, il risultato finale di dieci anni di lavoro. Più che graphic novel, un autentico romanzo di formazione dell’età adulta che vede protagonista il cinquantenne Asterios Polyp, architetto i cui progetti sono però rimasti sempre e solo sulla carta (il che non gli ha comunque impedito di arrivare ad un certo successo) e professore universitario.

Divorziato e profondamente insoddisfatto della sua vita, Asterios perde tutto ciò che ha in un incendio che divora la sua casa di New York e che accende qualcosa dentro di lui, una miccia che attendeva solo la giusta e potente scintilla. Con gli ultimi soldi rimasti, l’architetto prende un autobus e fugge dalla grande città verso la provincia, fino ad arrivare in una cittadina in cui poter cambiare vita e ricominciare. Qui trova lavoro presso un’officina, una piccola dimensione che può consentirgli di fare ordine dentro se stesso, lontano dal vortice del caos di New York, dell’università e di un certo ambiente intellettuale.

Asterios Polyp

Tra flashback e riflessioni profonde, il personaggio di Asterios Polyp emerge completamente con i suoi dubbi e i suoi incroci interiori. Il dualismo regna sovrano, nei dialoghi, nei concetti, nei colori, uno spaccato netto tra due opposti che sembrano non potersi incontrare, tesi e antitesi in contrasto che però in realtà si fondono in mille confuse sfumature.

La gelida e matematica razionalità di Asterios crolla passo dopo passo, cedendo sotto i colpi forti delle emozioni e della vita. Una cella a cui vengono spezzate piano piano le sbarre, un disegno a tratti a schema libero che sottolinea la confusione che porta una certezza che va in frantumi. L’eterno braccio di ferro tra cervello e cuore. Una sorta di Daredevil senza straordinarie capacità fisiche, un eroe normale in cui il lettore di qualsiasi età si identifica. Lo smarrimento della nostra epoca, il coraggio di fare alcune scelte.

Il nitido tratto di Mazzucchelli, la figura così sempre tremendamente concreta che assume a volte un aspetto più surreale, in qualche modo sempre preciso ma al tempo stesso quasi metafisico, forse un po’ lontano dal Mazzucchelli di sempre, forse non così tanto (vicino a lavori come Near Miss o Discovering America, un po’ più astratto ma non troppo), la bicromia ricorrente.

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L’artista cattura e trascina chi legge in una storia, la nostra, quella di tutti i giorni. Un percorso, un viaggio interiore e non alla Don DeLillo (Asterios come una specie di David Bell di Americana, come un Jack Gladney di Rumore bianco per la sua sottile critica al mondo accademico e alla società, forse anche come un Bucky Wunderlick di Great Jones Street per il suo esilio dai riflettori). Uno dei simboli del fumetto contemporaneo, Asterios Polyp affronta varie tematiche attuali e spiega i casuali scherzi del destino con una leggera ironia, rendendo la realtà meno cruda: una delle magie che spesso e volentieri solo il fumetto può fare.

L’Argonauta alla ricerca del proprio vello d’oro. Perdersi per poi ritrovarsi. Senza “diventare un estraneo”. Non volete perdervelo, fidatevi. Da leggere con una tazza di tè che non sia troppo forte. Capirete perché.

Francesca Marini
Francesca Marini

Classe 1992, abito a Albano Laziale. Laureata in Scienze Politiche, faccio la speaker per Radio Libera Tutti e scrivo per la rivista Impatto Sonoro. In perenne ricerca di un luogo in cui poter esprimere il caos interiore quotidiano. Come cantava Luigi Tenco «sono fuori di me e sto in pensiero perché non mi vedo tornare».